Quanto il nostro cervello è imputato sulla percezione del dolore e come comportarsi?
“Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata ad un danno reale o potenziale del tessuto, o descritta con riferimento a tale danno.”
Questa è la definizione di dolore fornita da Association for The Study of Pain ( IASP )
Il Dolore è un’esperienza, quindi modificabile dalle nostre aspettative, dalle nostre convinzioni, dal contesto in cui viviamo; associata ad un danno reale (per esempio dopo un evento traumatico acuto) ma anche potenziale senza che ci sia una reale correlazione con esso.
Non esistono recettori del dolore, ma recettori (detti nocicettori) che individuano cose che sono o potrebbero essere pericolose per il corpo. Questi inviano il segnale al cervello i quali vengono elaborati, confrontati con l’evento e l’esperienza e se rilevati come pericolosi il cervello manda una risposta: IL DOLORE
Il cervello quindi gioca un ruolo fondamentale nell’interpretazione del dolore, la cui percezione è condizionata da molti fattori:
- La memoria di altre esperienze dolorose,
- Il tono dell’umore,
- Le emozioni che il dolore ci suscita,
- La capacità di percezione corporea,
- Il contesto in cui viviamo,
- Il modo in cui interpretiamo il nostro vissuto e la capacità di prendere decisioni.
Anche lo stile di vita influenza il dolore: se il sonno non è buono, se lo stile di vita è sedentario ed è presente un’infiammazione sistemica di basso grado il cervello ha più difficoltà a inibire gli stimoli nocicettivi.
DOLORE E MOVIMENTO
Alcuni di noi reagiscono al dolore smettendo di fare tuttò ciò che puo evocare i sintomi, altri invece tendono a porre resistenza continuando in modo assiduo le attività senza pausa e assumendo antidolorifici o farmaci.
Entrambe le soluzioni possono dare buoni risultati nell’immediato, ma nel lungo periodo possono avere ripercussioni negative sulla nostra qualità di vita.
Quindi come dobbiamo comportarci?
Molti studi definiscono l’attività fisica una soluzione efficace contro il dolore.
L’approccio all’esercizio fisico deve essere graduale secondo un programma personalizzato e che rispetti alcuni parametri quali:
- Intensità dell’allenamento;
- Dosaggio: programmando le giuste fasi di lavoro e riposo;
- Soglia del dolore da percepire durante un esercizio secondo scale del dolore da 0 a 10.
Inoltre esercizi globali come camminare, fare jogging, correre, ballare, andare in bici sono modi efficienti per migliorare la situazione dolorosa.
Con un dolore costante puoi combinare il tuo allenamento con altre soluzioni:
- Terapia manuale;
- Massaggi;
- Mindfulness, meditazione yoga, thai chi…
- Trattamento psicologico al dolore e stress;
- Ecc…
L’esercizio non è una soluzione veloce, ma funziona quando è individualizzato, graduale secondo i bisogni e fatto in modo regolare. Le linee guida consigliano 75 minuti d’attività intensa due volte alla settimana e 150 minuti d’attività moderata alla settimana.
Il fisioterapista può guidare questo processo di cambiamento dall’inattività all’autonomia nella gestione della propria salute.
Bibliografia
Tom Arilld Torstensen, Il libro Specchio, come procedere e gestire il dolore e lo stress, Holten Istitude AB
International Association of Science Parks and Areas of Innovation